La Rianimazione del Mazzini apre le porte ai famigliari dei pazienti: staranno in corsia assieme al personale

TERAMO – Dal prossimo mese di gennaio, i famigliari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva nel repato di rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo potranno trascorre con loro fino a 9 ore alla settimana. E’ il progetto "Ter-Ra", terapia ntensiva ragionata, il primo in Abruzzo, presentato oggi dal direttore generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano e dall’assessore regionale alla Salute, Silvio Paolucci. L’iniziativa, ribattezzata "rianimazione aperta", non è soltanto l’accesso facilitato ai familiari dei pazienti ma, come è stato detto, «un processo di cambiamento culturale che al Mazzini di Teramo è stato sorretto da un complesso ed impegnativo progetto con finanziamento approvato nella linea progettuale dell’umanizzazione delle cure». Il percorso innovativo di umanizzazione delle cure, condiviso da tutto il personale, è stato preparato attraverso oltre 20 ore di formazione, studio di articoli scientifici internazionali e ricerca sul campo, e prevede l’inserimento di tre nuove figure professionali all’interno del reparto: un biologo per il monitoraggio delle infezioni, uno psicologo per il supporto del personale e dei familiari, un fisioterapista per la mobilizzazione precoce. Sono in essere anche lavori strutturali per l’ottimizzazione degli spazi, il rinnovo di attrezzature ed arredi più consoni alle nuove esigenze lavorative oltre ad un complesso percorso formativo. «Anche per i pazienti gravi, come quelli ricoverati nelle Rianimazioni – ha detto l’assessore Silvio Paolucci -, la quotidianità della pratica clinica non può essere disgiunta dalla necessaria consapevolezza dell’importanza degli aspetti relazionali e psicologici dell’assistenza. E’ forse la prima “inaugurazione” dove non si tagliano nastri ma si vara un nuovo modello organizzativo – ha aggiunto -, una nuova cultura aziendale. Si tratta di un cambiamento importante e difficile da attuare, che incide sul sistema di valori che dà forma alle azioni degli operatori sanitari, modificando totalmente l’organizzazione della Terapia Intensiva che si apre all’esterno, rendendo più umano il percorso di cura dei pazienti e dei loro familiari». «Essere i primi ad aprire in Abruzzo e in forma cosi organizzata ci rende orgogliosi – ha detto il Dg Roberto Fagnano -. Pensiamo ai pazienti di terapia intensiva e crediamo che curare oggi sia anche mostrare sforzi e impegno. La Rianimazione dell’Ospedale di Teramo tratta oltre 300 pazienti l’anno ed è un carico di lavoro imponente e particolarmente delicato. Sono grato a tutto il personale che ha abbracciato con entusiasmo questa nuova visione del proprio lavoro, dimostrando una forza e un impegno straordinari».
L’occasione è stata anche utile per ricordare il compianto dottor Giuseppe Altamura, colonna portante della Rianimazione del Mazzini, scomparso nello scorso mese di giugno, al quale è stata dedicata una targa, alla presenza dei suoi famigliari.